FOTOCOPIE
Autore Sara Beinat
Regia Francesco Marta
Una stanza. E cinque sconosciuti. In attesa. Di chi? Di un non meglio definito esaminatore, che dovrà intervistare ognuno di loro per verificarne l’idoneità ad essere assunti nell’ azienda. Una scena comune. Meno comune è quanto accade dopo: una situazione studiata ad arte per creare nei candidati dapprima imbarazzo, quindi disagio e destinata infine a cadere, complici le inusuali richieste dell’esaminatore, in un gioco al massacro.
Sotto l’imperturbabile occhio dell’esaminatore, al ritmo scandito dal suono meccanico della grande fotocopiatrice che – neanche a dirlo incombe con la sua massiccia presenza su di loro, i cinque candidati sono costretti a rivelare i loro veri volti. Oltre alla maschera di compostezza e serietà che la maggior parte di loro cerca di mostrare, il ritmo sempre più frenetico del colloquio di lavoro li porterà a rivelare difetti, ossessioni, piccole manie e grandi debolezze. Tutto per un posto di lavoro da fotocopiatore. Fotocopie illumina di una luce grottesca le dinamiche dei colloqui di lavoro e le tecniche di selezione del personale, soffermandosi non tanto sull’assurdità delle domande quanto sulla parvenza di normalità conferita alle risposte. In un momento in cui anche un impiego umile diventa desiderabile, non è scontato chiedersi fino a che punto si è disposti ad arrivare per ottenerlo.